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| Gaara era ormai pronto per la sua nuova avventura. Ben presto avrebbe potuto ricambiare ciò che il padre gli aveva inferto nella sua infanzia e ben presto sarebbe stato pronto a essere il migliore. Era passato tanto tempo da quando si era inferto quei colpi attraverso il controllo della sabbia che aveva da bambino fino a scriversi quel particolare kanji sulla fronte. con esso si sarebbe sempre ricordato di amarsi e di distruggere chi avrebbero tentato di fargli del male. ora avrebbe potuto portare a termine ciò che aveva promesso a se stesso. tuttavia aveva ancora molta strada da fare. Innanzitutto avrebbe dovuto inscriversi all' Accademia per poi superare l'esame Genin e poi quello di Chunnin eppure non si sarebbe fermato mai.
° chissà tra quanto arriverò al villaggio, e chissa se ci sarà qualcuno ad accogliermi. Comunque io non ho bisogno di nessuno eliminerò tutti quelli che mi ostacoleranno e che mi impediranno di superare il mio obbiettivo perchè io sono il più forte e nessuno potrà fermarmi°
In quel momento con quei pensieri Gaara attraversò le porte della sua città vi era entrato molte volte visto che vi viveva gia da bambino ma questa volta era tutta un'altra storia quelle mura al suo fianco rappresentavano la fine del suo periodo di preparazione rappresentate dal deserto alle sue spalle. Ora avrebbe vinto ogni sua paura e ogni suo timore con la forza di combattere.
Passate quelle mura si ritrovò di fronte la città costituita da una serie di stradine che cominciò a percorrere nella più completa solitudine visto che di solito a quell'ora tutti in città erano a letto visto che era anche piuttosto tardi eppure Gaara percorse tranquillamente le strade della sua infanzia.
Incontrò il campo da calcio vicino al quale molte volte si fermava ad osservare gli altri bambini giocare.
Vide da lontano il tetto sul quale si fermva sempre a giocare e con una lacrima di dolore ricordò che fu proprio li che uccise per sbaglio un tempo lo zio che aveva tentato di ucciderlo e dove aveva scoperto che ogni persona della sua vita non lo aveva mai amato veramente. Distolse subito questi pensieri dalla sua mente e riprese a camminare verso la sua prossima meta: L'ACCADEMIA
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